Letteratura come anamorfosi
Editore: | Bologna, Bononia University Press |
Pagine: | 349 |
Data: | 2007 |
Note: | Paradossale applicazione delle regole della prospettiva, l'anamorfosi è quel genere di composizione pittorica che dilata e confonde le forme degli oggetti rappresentati fino a farne una mescolanza di linee apparentemente prive di senso, che diventano però nuovamente decifrabili se guardate di scorcio o nelle profondità di uno specchio. Il percorso teorico che apre questo volume suggerisce la possibilità di considerare la narrazione fantastica come una sorta di anamorfosi letteraria, «controforma» straniante che punta a cancellare il confine fra realtà e illusione, e ad integrare la prima nella seconda. I capitoli successivi mettono alla prova l'utilità critica di questa proposta teorica concentrandosi sugli autori più rappresentativi del fantastico italiano fra Otto e Novecento. Nell'opera di Capuana, Papini e Pirandello il fantastico diventa una forma di letteratura che si interroga su se stessa e in cui, insieme alla questione dell'inconscio, si pone la questione della scrittura e del linguaggio, della loro origine e del loro destino, della loro relazione con la morte, il mondo e il desiderio. |
Indice 2007 |
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Angelo Maria Mangini |
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